Il presepe Cuciniello alla Certosa di San Martino

Inserito nella splendida cornice della Certosa di San Martino, il presepe Cuciniello è uno dei presepi settecenteschi più famosi della storia presepiale napoletana. La sua monumentalità, la ricchezza ed i pregiatissimi materiali sono solo alcuni elementi che caratterizzano la sua unicità. Il valore assoluto di questo presepe si lega indissolubilmente alla figura di chi ni era proprietario: Michele Cuciniello. Nato e vissuto tra Napoli e Parigi nel XIX secolo, Cuciniello fu scrittore, drammaturgo e scenografo. Nel corso della sua vita riuscì a collezionare circa 800 pastori del Settecento, acquistandoli presso botteghe di antiquariato, collezionisti ed artigiani amatoriali. Il suo obiettivo era quello di possedere una ricca carrellata di personaggi, animali e vicende che caratterizzavano la Napoli nel Settecento e che il presepe partenopeo riusciva ad illustrare perfettamente, in ogni suo minuzioso dettaglio. La sua passione per le tradizioni popolari, il folklore e la storia lo condussero ad arricchire ed ampliare sempre più la sua collezione, fino a donarla definitivamente al Complesso della Certosa, divenuta museo nazionale nel 1866. Fu lo stesso Cuciniello a realizzare personalmente la ricchissima scenografia della natività, secondo una sua volontà espressa sin dal momento del suo lascito. E’ grazie alla sua fantasia, al suo estro e alla sua dinamicità che oggi possiamo ammirare un vero e proprio capolavoro.

La grande scena occupa un’intera parete della sala che anticamente ospitava le cucine della certosa. Il taglio di parte della volta riesce a creare un particolarissimo gioco di luce, agevolato dall’effetto di accensione e spegnimento che va a simulare l’alternarsi del giorno e della notte. La parte inferiore, animata da decine e decine di figure, si suddivide in tre grandi parti. Nella prima scena, in una zona piuttosto “rustica”, è mostrato l’annuncio ai pastori. La maggior parte dei personaggi rievocano il popolino di Napoli a quel tempo, perlopiù composto da mendicanti, contadini e pastori. Separata da un grande vallone, al centro domina la sacra famiglia, inserita all’interno di un templio romano in rovina, secondo la tipica concezione del presepe napoletano. A destra, infine, la grande taverna, edificio su due piani con un gruppo di personaggi a ridosso dell’entrata a pianterreno.

Questo meraviglioso presepe, che per fortuna oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore, è una vera e propria opera d’arte impressionante che lascia sbalorditi grandi e piccini. Non a caso ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una delle massime fonti di ispirazione a cui gli abilissimi artigiani della celebre strada dei presepi di Napoli, Via San Gregorio Armeno , attingono per la creazione delle loro bellissime opere.

Il presepe Cuciniello alla Certosa di San Martino di Napoli